Abbiamo già parlato di come il Pilates sia davvero indicato per il rinforzo muscolare, specialmente della muscolatura profonda. Oggi approfondiamo insieme il discorso dell’allungamento muscolare.
Una classe di Pilates è abitualmente preceduta e seguita da momenti di stretching, o allungamento, che rendono ancora più efficace la sessione di allenamento.
Nella fase di riscaldamento, il risveglio e la preparazione del corpo sono accompagnati già dalla respirazione Pilates. Vengono quindi introdotti fin da subito alcuni principi tipici, come il controllo e la consapevolezza.
Il momento iniziale della lezione è dedicato in particolar modo alla mobilizzazione della colonna vertebrale. Ad esempio, attraverso i classici Roll-Down, allunghiamo tutta la catena posteriore e il tratto ileotibiale. Quest’ultimo è spesso soggetto a contratture, in quanto costituito da una spessa fascia di tessuto connettivo estremamente importante per la stabilità del ginocchio e la dislocazione dell’anca.
Inoltre, ci si concentra spesso anche sul soleo, situato nel polpaccio, la cui flessibilità migliora la performance in molte attività sportive come la corsa. Si pone attenzione anche sulla muscolatura del collo, alleviando tensioni e dolori cervicali.
Anche durante l’esecuzione di alcuni esercizi di rinforzo della muscolatura è comunque presente uno stretching attivo. Ad esempio questo accade quando sul Reformer si esegue l’esercizio dello scooter, in cui la gamba posteriore beneficia di un intenso allungamento dei flessori dell’anca.
Il lavoro su Cadillac e Springwall, in cui la colonna vertebrale ha più libertà di movimento, è invece particolarmente indicato per allungare, sempre in maniera attiva, la muscolatura della schiena.
Gli esercizi a corpo libero, Matwork, permettono un efficace allungamento del tratto lombare, agendo attraverso torsioni e flessioni laterali sul quadrato dei lombi. Quest’ultimo è il muscolo che tende spesso a contrarsi a causa di posture scorrette e a provocare mal di schiena.
La fase finale è una vera e propria coccola per i muscoli che hanno lavorato, in cui è possibile rilasciare le tensioni residue e migliorare la flessibilità.
Si tratta infatti di un momento di stretching passivo, con l’ausilio di molle, cinghie o altri props, che si concentra generalmente sulla muscolatura di gambe e glutei. Durante questa fase ci si focalizza spesso su muscoli come il piriforme, che se contratto porta sintomi similari a quelli della sciatalgia. Si distendono inoltre i quadricipiti e i muscoli posteriori della coscia, i famosi ischio-crurali.
L’allungamento è importante! Tu lo pratichi? Ti aspettiamo nei nostri studi per sperimentare di persona i suoi benefici.