Il Saluto al sole, in sanscrito Surya Namaskar, ha radici antichissime ma viene praticato ancora oggi per i suoi grandi benefici.
È una sequenza di Asana (posizioni) eseguite in maniera dinamica e consequenziale, in cui ogni movimento è guidato dal respiro.
Il saluto al sole lavora in maniera ottimale su tutti i muscoli, rinforzandoli ed allungandoli, per questo viene considerato una vera e propria pratica completa anche a sé.
La tradizione yogica consiglia di praticare la mattina presto per onorare l’inizio di una nuova giornata e, nei giorni di solstizio ed equinozio, per celebrare il ciclo della luce, simbolo di vita. In queste occasioni particolari si è soliti ripetere la sequenza per 108 volte, un numero denso di significati e simbolismi:
1: rappresenta l’unità
0: simboleggia il vuoto, da cui tutto parte e verso cui tutto torna
8: richiama l’infinito e la ciclicità della vita
108 sono anche le Nadi (canali energetici) che si incontrano nel chakra del cuore, Anahata. Inoltre in sanscrito troviamo 54 lettere maschili e 54 femminili, il cui totale fa appunto 108. E questi sono solo degli esempi!
Il saluto al sole, ripetuto così tante volte, diventa una vera e propria meditazione in movimento. La mente si perde nel ritmo, pian piano si distacca dal corpo ed entra in uno stato meditativo profondo. Il corpo, al contempo, produce calore, purificandosi, eliminando tossine e sostanze di scarto e rinnovando la propria energia.
A livello fisico infatti il saluto al sole tonifica la muscolatura, aumenta l’elasticità, attiva il metabolismo e può aiutare a regolare sonno e stimolare le difese immunitarie.
A livello personale aiuta a sviluppare maggiore costanza e disciplina, aumentando la fiducia in se stessi.
Questa pratica può essere quindi trasformativa su molti livelli, tra cui quello che ci permette di fronteggiare le sfide quotidiane con maggiore calma e presenza. Celebrare la luce significa infatti ricordarsi che dopo l’inverno torna sempre la primavera, e che tutto è ciclico e in perenne cambiamento.